Anche il corpo segue regole simili: il celebre rapporto vita-fianchi nelle donne, o spalle busto negli uomini, per esempio, torna spesso nelle ricerche su l’attrattiva. Niente a che vedere con numeri e formule, ma piuttosto di ritmo visivo, di proporzioni che “suonano bene” al cervello; come scritto poco fa, è come un brano le cui note ci colpiscono e ci catturano, senza accorgerci che alcune di queste sono leggermente stonate.
Alla fine, la bellezza vive proprio lì: tra l’ordine e la sorpresa, tra la geometria e il caos. È un equilibrio imperfetto che il cervello traduce in emozione, un algoritmo segreto che cambia per ciascuno di noi.
Così, quando qualcuno ti parla di misure perfette o proporzioni divine, sorridi pure. La verità è che la bellezza non sta nei numeri, ma in quel piccolo scarto che ci fa sentire vivi.
Perché il vero bilanciamento della bellezza è quello che alla fine, sa sbilanciarti un po’.