Addio “Anti-Ageing”, benvenuta Skin Longevity

di Anna Marie Ley

Spoiler: nessuno resta giovane per sempre. È il normale corso della vita, anche se spesso ci accorgiamo dei segni solo dopo i quaranta. Ma quello che appare a mezza età è in realtà il risultato di tutto ciò che abbiamo fatto (o non fatto) nei decenni precedenti. Ecco perché si parla di “combattere” l’invecchiamento: abbiamo accolto certi piaceri come amici, salvo scoprire più tardi che non erano proprio dalla nostra parte.

Certo, esistono trattamenti e pratiche per rallentare il tempo, con risultati più o meno validi. Ma negli ultimi anni la prospettiva è cambiata: non si parla più solo di Anti-Ageing, bensì di Skin Longevity. L’obiettivo non è mascherare le rughe, ma preservare salute, energia e una pelle vitale, elastica e luminosa nel lungo periodo. 

Un approccio olistico che considera fattori interni ed esterni, stile di vita compreso.

 

Detta così sembra banale: se vivi al sole con 23 gradi tutto l’anno, aria pulita, buon cibo e poco stress, stai meglio di chi passa le giornate inquinato, stressato e a colpi di fast food. Ma non è così ovvio, perché molte persone, per scelte personali o per circostanze, arrivano ai quaranta già con segni evidenti di invecchiamento.

La scienza della longevità, negli ultimi vent’anni, ha individuato 12 meccanismi dell’invecchiamento cellulare. E la chiave non è combatterli tutti, ma intervenire in modo mirato su uno o due, riportando così equilibrio all’intero sistema. 

E qui entra in gioco la Skin Longevity: un’integrazione sempre più stretta tra cosmetica e nutraceutica. Il confine tra epidermide e derma diventa il campo d’azione dove cocktail di attivi lavorano per sostenere i processi naturali di difesa e riparazione. Un esempio? I complessi polirivitalizzanti come l’NCEF, ispirato alla biorivitalizzazione, oggi inseriti nelle formule cosmetiche per agire in profondità sui meccanismi biologici della pelle.

 

Autore: Anna Marie Ley

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